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© 2023 Giorgia De Zen |  INTERPRETE DI CONFERENZA E TRADUTTRICE

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OB/GYN: come tradurre un referto di ginecologia e/o ostetricia senza perdersi tra le sigle?

08-03-2024 07:00

Giorgia De Zen

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OB/GYN: come tradurre un referto di ginecologia e/o ostetricia senza perdersi tra le sigle?

Oggi ti svelo come gestisco alcune delle sigle che compaiono più spesso in Ginecologia e Ostetricia.

 

 

 

Capita che nel referto ci siano frasi intere con più sigle che parole, rasentando l'incomprensibilità per i non addetti ai lavori, specialmente in ginecologia e ostetricia

 

 

 

Tradurre referti medici è sempre un'avventura. Ecco alcune delle sfide che affronto quotidianamente:

  • Scritte a mano
  • Frasi ellittiche
  • Visite di controllo a cui manca il referto di riferimento
  • Errori di battitura e/o dettatura
  • Sigle

Oggi ti svelo come gestisco alcune delle sigle che compaiono più spesso in Ginecologia e Ostetricia.

La traduzione medico-sanitaria 

La traduzione medico-sanitaria riveste un ruolo cruciale nel garantire la comunicazione precisa e comprensibile tra professionisti della salute e pazienti di diverse lingue e culture. Tra i documenti più delicati da tradurre ci sono i referti medici, che forniscono informazioni sullo stato di salute di un o una paziente. Questa disciplina richiede non solo competenza linguistica, ma anche una solida comprensione dei concetti medici e scientifici.

 

Oltre all’intrinseca complessità e delicatezza della materia, sigle e acronimi sono ampiamente utilizzati non solo per indicare procedure, farmaci, protocolli, ma anche parti del corpo e patologie, tanto che a volte si rasenta l’incomprensibilità per i non addetti ai lavori

 

Ci sono specialità che si prestano di più alla stesura di referti “sintetici”, ma dipende molto anche dalle abitudini del medico. Sicuramente la specialità di ginecologia e ostetricia è una delle branchie in cui incontro più spesso sfide traduttive di questo tipo. 

Come tradurre le sigle in Ostetricia e Ginecologia

L’uso di sigle e acronimi è una pratica molto comune da parte del medico specialista durante la stesura del referto, perché fa risparmiare tempo prezioso al medico e permette ai colleghi o al medico di base di avere subito il quadro della situazione senza perdersi in testi lunghi e verbosi. 

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In ostetricia e ginecologia, ad esempio, acronimi come HPV (Human Papillomavirus) e IUD (Intrauterine Device) sono comunemente impiegati. Questi acronimi sono abbastanza conosciuti ai più, sicuramente a quella metà della popolazione mondiale che visita più o meno regolarmente l’ambulatorio di ginecologia. 

Capita spesso però che il ginecologo o la ginecologa scrivano frasi intere con più sigle che parole, come in questo esempio: 

 

V: UM 5 febbraio 2024. R: regolare. PARA 2002, 1 PS, 1 TC.
ECO TV: CU regolare, collo regolare, ca liberi.

 

Cerchiamo di decifrarlo insieme.
 

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  1. V sta per visita quindi riporta quello che la paziente ha raccontato al medico prima di fare l’ECO TV, ossia ecografia transvaginale. 
    UM è la data dell’ultima mestruazione, serve al medico per capire se il ciclo mestruale è regolare e la fase in cui dovrebbe essere.
  2. R sta per regolarità, quindi ogni quanti giorni la paziente ha il ciclo mestruale.
  3. PARA 2002: anche se sembra spagnolo, si tratta di un acronimo fondamentale a cui seguono sempre quattro cifre. La P è il numero di gravidanze portate a termine, la prima A il numero di parti pre-termine, la R indica il totale di aborti (spontanei o volontari), la seconda A il numero di nati vivi. Quindi in questo caso 2002 sta per 2 gravidanze portate a termine ed entrambi i bimbi sono nati vivi.
  4. 1 PS, 1 TC:  se la paziente ha effettivamente avuto dei figli, è normale che alla parità segua anche la tipologia di parto, in questo caso la signora ha avuto un parto spontaneo e un taglio cesareo.

Bene, siamo arrivati alla fine della prima frase: come vedi è molto più comodo ed efficace scriverlo in sigle!

Abbiamo già spiegato cos’è ECO TV, ora vediamo cos’ha riscontrato il ginecologo:

  1. CU regolare: sta per corpo utero o corpus uteri, in altre parole l’utero. Regolare perché è normale, non presenta anomalie.
  2. Collo regolare: il collo è il collo uterino o cervice uterina, anche qui niente da segnalare.
  3. CA liberi: con CA si indicano i campi (o regioni) annessiali, a volte anche annessi, si tratta delle ovaie, delle tube di Falloppio (le salpingi) e dei legamenti uterini.
     

Anche in inglese si usano le sigle?

Certo che sì, l’importante è saper fare ricerca su siti autorevoli per poterle rendere nel modo corretto. 

 

Ecco che UM diventa LMP [Last Menstrual Period], PARA diventa TPAL [term births, Preterm births, Abortions, Living children], PS e TC sono SVD [spontaneus vaginal delivery] e C-section.
 

Tutto questo vale anche in Ostetricia

Anche per tradurre i referti di ostetricia è necessario avere un occhio di riguardo per le sigle.

 

Bisogna fare attenzione alle sigle “miste”: scrivendo le misurazioni del feto, può capitare di vedere sia sigle in italiano che già in inglese, ad esempio CC indica la circonferenza cranica, mentre FL la lunghezza del femore, ossia femur length, quindi andrà tradotto solo CC in HC [head circumference].

 

O ancora, se durante un controllo in gravidanza l’ostetrica scrive “BCF e MAF presenti”, significa che ha trovato battito cardiaco fetale e movimenti attivi fetali, in altre parole il feto è vivo e si muove. In inglese si traducono con FHR [Fetal Heart Rate] e FM [Fetal Movements]. Si può trovare anche Generalized Fetal Movements, ma è meno comune.

 

 Fa parte del mio lavoro anche identificare la lingua di origine della sigla...

 

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Per concludere

La traduzione medica è una professione impegnativa che richiede una combinazione di competenze linguistiche, conoscenze scientifiche e capacità di fare ricerca

 

Nell'ambito di Ostetricia e Ginecologia, la precisione delle traduzioni è particolarmente critica data la sensibilità e l'importanza dei contenuti e il frequente uso di sigle e acronimi.

 

Investire tempo ed energie nella ricerca è fondamentale per fornire traduzioni di alta qualità che rispettino le norme etiche e professionali e contribuiscano alla salute e al benessere delle pazienti che decidono di affidarsi a una traduttrice specializzata.

 

Giorgia De Zen sorride e scrive su un blocco per gli appunti con una penna rossa; indossa una giacca blu e siede alla scrivania. Sul tavolo ci sono un laptop, delle piante, una lampada di sale, delle cuffie e una tazza.

Ciao , sono Giorgia!

Sono un'interprete di conferenza

e traduttrice professionista.


Le mie lingue di lavoro sono italiano, inglese, spagnolo e neerlandese.


Sono specializzata nei settori medico-sanitario, della gioielleria e della musicoterapia.

    Una mano digita sulla tastiera di un PC.

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